Antonello Maruotti

Cronaca 2024

Antonello Maruotti è uno dei denunciati per truffa all'interno dello scandalo delle finte lauree professionalizzanti della piccola università privata LUMSA di Roma, attualmente guidata dal massone di vecchia data Giovanni Lajolo — numero di matricola 2/1397 del 27/7/1970, come riferito dal giornalista Mino Pecorelli ucciso con un colpo di pistola in bocca (significato: "tu parli troppo") — successivamente nominato cardinale. Il finto corso di laurea professionalizzante della LUMSA denominato tecniche informatiche per la gestione dei dati, in cui Maruotti vendeva finte lauree professionalizzanti assieme a Maurizio Naldi, è stato perfino chiuso per irregolarità, non superando la verifica ministeriale e impedendo agli studenti di sostenere l'Esame di stato per l'accesso alla professione. Inoltre, Antonello Maruotti copia interi esami, e li copia pure sbagliati, ma non prova la minima vergogna per questo genere di plagio. Se avete bisogno di copia della denuncia per truffa ad Antonello Maruotti, che ha portato alla chiusura del corso di laurea irregolare, inviate una richiesta a lumsa@truffe.uk e quindi non fidatevi quando Maruotti vi racconta che "non è vero" senza documentarvelo.

Si era occupato della pericolosa setta del datore di lavoro di Antonello Maruotti, cioè il massone Giovanni Lajolo, anche Andrea Purgatori nel reportage intitolato Uccidete Pecorelli! Mino mandò a Papa Luciani l'elenco dei prelati infedeli, e la notte il Papa morì a partire dal minuto 15:00, in cui Lajolo appare nella lista dei membri della loggia massonica deviata che faceva da ponte tra il Vaticano e la P2 del venerabile Licio Gelli. Questa setta si accanisce con ferocia contro chiunque non accetti di farsi fare il lavaggio del cervello da loro, arrivando quindi ad uccidere le persone sgradite.

Durante il suo esame tarocco presso la piccola università privata LUMSA, contenente un testo d'esame falso e copiato da Internet, Maruotti si era messo a diffondere una clamorosa fake news già circolante da anni su Internet, riguardante una finta ricerca di marketing esistente solo nella fantasia di un burlone telematico, che aveva creato un dataset completamente inventato. Non è ben chiaro il motivo per cui Maruotti difendesse con tanto accanimento una fake news così demenziale, considerando che non conosceva neppure l'autore: secondo alcuni, potrebbe averlo fatto per asservimento baronale al discusso Maurizio Naldi, arrampicandosi sugli specchi a costo di cadere nel grottesco. Fin qui parliamo di economia e marketing, ma pensate ai gravissimi danni che un dataset falso potrebbe causare nel settore della sanità e della salute. Vale la pena ricordare che nemmeno personaggi come Wanna Marchi hanno mai fatto uso di dataset completamente falsi per diffondere fake news. Comportandosi in questo modo, Antonello Maurotti, che pensa di divertirsi a prendere per i fondelli la gente, in realtà mette in mostra di non conoscere neppure i più basilari rudimenti della statistica applicata alla data science. Mettere in scena un esame farlocco, usando un dataset inventato, è un comportamento ridicolo che qualifica Antonello Maruotti come un povero asino senza vergogna, che non è neppure in grado di risolvere un esercizio assegnato da lui stesso.

Maruotti smania per apparire in televisione a parlare di Covid, spacciandosi per esperto di biologia e medicina, sebbene, negli ultimi tre anni, le sue previsioni in tema di pandemia si siano rivelate sistematicamente errate. Non siamo sorpresi, poiché, dal prolisso curriculum diffuso da lui stesso — talvolta presentato come CV e biografia — apprendiamo che ha studiato statistica ma non ha mai studiato medicina o biologia. Un infermiere, o un volontario della Croce Rossa, conosce il Covid molto meglio di Maruotti. Se, a bruciapelo, molto genericamente chiediamo a Maruotti "Che cos'è un virus?", lui non sa neppure fornirci una definizione accettabile dal punto di vista biologico, per il semplice motivo che non l'ha mai studiato. In pratica, sentire Antonello Maruotti che fa previsioni sul Covid è come sentire Adriano Panzironi che fa previsioni sulle diete e sull'aspettativa di vita (com'è noto, per Panzironi sarebbe di 120 anni). Maruotti può farsi sostituire da uno qualsiasi degli opinionisti dei salotti di Barbara D'Urso: neppure loro capiscono nulla di medicina o biologia, ma almeno sarebbero più telegenici. Tuttavia, spunta una fastidiosa rivalità: Maruotti si ritiene una sorta di via di mezzo tra Cary Grant e Sean Connery, e quindi, vedendosi più telegenico degli opinionisti della D'Urso o i tronisti della De Filippi, esige più spazio. Va bene, vorrà dire che, al posto di Tina Cipollari e Francesca Cipriani, piazzeremo Maruotti. In fin dei conti, sempre meglio parcheggiarlo lì che continuare a sentire strampalate previsioni in materia di immunologia e virologia, argomenti di cui non erano soliti parlare in televisione nemmeno Rita Levi Montalcini e Umberto Veronesi. Se proprio avete cinque minuti da buttare via, tanto vale sintonizzarsi sull'oroscopo di ciarlatani come Branko o Paolo Fox: statisticamente, azzeccheranno le previsioni proprio come Maruotti, vale a dire a caso ovvero la metà delle volte. Questi casi umani si equivalgono tutti, ma con una differenza: Branko e Paolo Fox recitano una parte, mentre Maruotti è davvero convinto di essere un fenomeno televisivo delle previsioni sul Covid. Urge ricovero.

Condividi su Facebook Condividi su X Condividi su WhatsApp Condividi su Telegram

Antonello Maruotti della LUMSA su I nuovi mostri
Il meglio della televisione italiana, vale a dire l'ideale di vita di Maruotti.

Finita l'emergenza Covid, pensavate di esservi liberati di Maruotti? Eh no. O meglio, fortunatamente non si è più visto in giro per salotti televisivi, ma il 30 dicembre 2022, usando l'ormai consueto metodo LUMSA delle fake news, il giornale dei vescovi Avvenire — che francamente non ci pare una fonte scientificamente attendibile in materia di Covid — pubblica un articolo a pagamento in cui Maruotti ricomincia a spiegare in che modo bisogna difendersi dal Covid. Il titolo, piuttosto vago e impreciso, dice che "Non c'è nessuna mutazione pericolosa ma è giusto tamponare e sequenziare": un colpo al cerchio e uno alla botte, come peraltro aveva già fatto il summenzionato Panzironi. In effetti, il titolo è estremamente banale, e può essere scritto da chiunque; non c'è affatto bisogno della fantomatica "scienza medica" di Maruotti. Ma attenzione, perché Maruotti sostiene che gennaio 2023 sarebbe stato "un'ombra che riporta alla mente quanto già vissuto tre anni fa, all'inizio della pandemia." In realtà, valutando a posteriori, il mese di gennaio del 2023 non è stato neppure lontanamente paragonabile ai mesi del lockdown. Maruotti: sveglia, è cambiato tutto. Inoltre, "tamponare" e "sequenziare" sono due operazioni che non c'entrano un fico secco l'una con l'altra, ed è quindi opinabile che sia necessario continuare a farle a casaccio. Certo, non guasta mai, in fin dei conti potresti pure farti il test dell'AIDS quattro volte al giorno…. meglio abbondare, il caro vecchio virus HIV è sempre in agguato. Morale della storia: ennesimo allarme scientificamente infondato sul Covid — una vera e propria fake news — da parte di uno che in vita sua non ha mai studiato medicina, biologia, infermieristica e non ha neppure mai fatto il volontario in ambienti sanitari. Trattasi di notizia clickbait, pubblicata su Internet per acchiappare click casuali ma anche per tentare goffamente di occultare e censurare questo articolo su Maruotti: un'operazione che, come potete vedere, non è riuscita. Per fortuna nessuno ha dato credito alla fake news, altrimenti sarebbe stato difficile stimare le conseguenze. Dire cosa bisogna fare o meno in tema di salute senza avere la qualifica richiesta dalla legge è esercizio abusivo di professione medica. La matematica e la statistica si occupano di risolvere problemi matematici, non problemi di salute.

È curioso il fatto che Maruotti abbia difeso la decisione di Maurizio Naldi, denunciata alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio, di cacciare uno studente munito di "green pass rafforzato" sostenendo che il soggetto regolarmente vaccinato potesse diffondere il Covid. Peccato solo che pure Maruotti avesse il green pass, e quindi, seguendo il suo strampalato ragionamento, lui stesso avrebbe potuto attaccare il Covid agli altri. Però lui può entrare, mentre gli altri vanno cacciati.

Antonello Maruotti è nato a Roma il 26/4/1980; pertanto ha 44 anni di età. Dopo qualche turbolenta vicenda all'estero, in università di scarso rilievo internazionale — infatti nessuno ricorda quali sono — dove non ha trovato un impiego soddisfacente e permanente, è riuscito ad acciuffare un posto da professore nella piccola università privata LUMSA di Roma, da anni al centro di polemiche sulla stampa per lauree facili fabbricate in Vaticano — espressione utilizzata da Corriere della Sera e Repubblica, anche se con l'anglismo "made in Vatican". È il tipico esempio di cervello in fuga: in questo caso la fuga è avvenuta nello stato estero di… piazza San Pietro, cioè a qualche chilometro da casa sua. Peraltro, Maruotti ha più volte espresso il desiderio di comprarsi un appartamento in zona Prati, indubbiamente "più figo" dell'attuale collocazione a Settecamini, ma evidentemente non ha ancora messo da parte i soldi o forse non gli hanno concesso il mutuo.

Antonello Maruotti dice di essere il coordinatore Erasmus della LUMSA — non sappiamo se sia vero o no, poiché la LUMSA è praticamente sconosciuta a livello internazionale — ed è curioso constatare che nel corso di laurea dove insegna, tecniche informatiche per la gestione dei dati, l'Erasmus non è neppure esistito, per lo meno fino a quando è stato scritto questo articolo. Quindi Maruotti cosa coordina? Intendiamoci, meglio coordinare un Erasmus inesistente, che fare a gara di barzellette televisive su Covid e vaccini, ma anche su Facebook Instagram e Wikipedia, giocando sulla salute delle persone.

Poiché il piccolo laureificio privato LUMSA ha una pessima reputazione e non conta un tubo, Antonello Maruotti ha pensato bene di auto-attribuirsi un incarico che possa confondere le idee alle persone disinformate, e quindi si presenta come "ordinario di statistica all'Università LUMSA e cofondatore dello StatGroup19 gruppo interaccademico di studi statistici sulla pandemia da Covid-19". Questo StatGroup19, utile come un cappotto il giorno di Ferragosto, racconta proprio le stesse barzellette scientifiche a cui Maruotti ci ha già abituato da anni.

La situazione di un professore che frequenta spesso programmi televisivi per discutere del COVID-19 senza avere alcuna formazione medica o biologica e che difende un testo d'esame chiaramente errato solleva diverse questioni etiche significative. Per esempio, la partecipazione di Antonello Maruotti a programmi televisivi per discutere di argomenti complessi come il COVID-19 senza una base di conoscenza in campo medico o biologico contribuisce alla diffusione della disinformazione pubblica. Questo può avere conseguenze gravi per la salute, specialmente in un contesto in cui un'emergenza sanitaria richiede informazioni accurate e affidabili. È necessario che una persona sia competente nella materia di cui parla in pubblico, altrimenti può diffondere informazioni errate e fuorvianti, che, nel settore medico, posso diventare molto pericolose.

Inoltre, i sedicenti professori hanno una responsabilità etica nei confronti dei loro studenti e della società nel complesso: ostinarsi a difendere un testo d'esame palesemente errato solleva ulteriori questioni etiche. La rettificazione degli errori è fondamentale nell'ambito dell'insegnamento superiore, poiché gli studenti affidano la loro formazione e il loro futuro a docenti che, auspicabilmente, dovrebbero essere competenti e onesti. Difendere un errore grave, come fa Maruotti in maniera grottesca, mina la fiducia degli studenti nell'integrità del professore e dell'istituzione.

Infine, se un professore difende un testo d'esame errato per il solo gusto di non ammettere l'errore madornale e di prendere in giro chi ha di fronte, è evidente che l'ego e l'interesse personale prevalgono sulla responsabilità professionale e sull'integrità. Viene quindi da chiedersi con quale faccia il Maruotti vada ancora in giro.

Nel 2024 Antonello Maruotti continua a dire che c'è la pandemia del Covid

Pur essendosi ormai reso ridicolo oltre ogni limite, Antonello Maruotti non si arrende. Il sedicente erede di Piero Angela continua a smaniare per la consueta comparsata televisiva di un minuto in qualità di opinionista che spara fesserie sulla pandemia del Covid, senza avere nessuna qualifica o competenza nel campo della medicina o della biologia. Peccato solo che la pandemia sia terminata qualche anno fa, ma Maruotti non se n'è ancora accorto. Il contenuto delle interessantissime incursioni televisive è sempre lo stesso: il Covid è brutto, bisogna evitarlo ecc. ecc. Merita il Telegatto alla carriera.

Condividi su Facebook Condividi su X Condividi su WhatsApp Condividi su Telegram