Borse di studio
Riceviamo e pubblichiamo:
Ho vinto una borsa di studio ma la LUMSA non ha pagato. Cosa posso fare? (Lettera firmata)
In questo ambito abbiamo le mani legate e quindi non si può fare granché per recuperare i crediti. Purtroppo, la LUMSA utilizza finte borse di studio come specchietto per le allodole pubblicitario: "Iscrivetevi, qui da noi è pieno di borse di studio"… poi vinci davvero la borsa di studio, ma non vieni pagato; intanto però sei tu a dovere pagare la retta. Di seguito, raccontiamo dettagliatamente due episodi da cui emerge la malafede della LUMSA nel diffondere pubblicità ingannevoli riguardanti le presunte borse di studio.
Intorno al mese di giugno di ogni anno, nel sito LUMSA appare un messaggio del tipo "È online il bando di concorso per l'assegnazione di 55 borse di studio per rimborsi tasse per studenti dell'Università LUMSA iscritti ai corsi di laurea delle sedi di Roma". In sostanza, la borsa di studio consisterebbe in un rimborso parziale delle tasse universitarie già versate durante l'anno accademico, da assegnare tenendo conto sia del merito sia del reddito, ovvero la fascia ISEE. Seguendo pedissequamente le istruzioni fornite, compiliamo il modulo nel giugno del 2021 e alleghiamo la documentazione richiesta. Una pagina web conferma di avere ricevuto la richiesta, ma attenzione: non viene indicato nessun numero progressivo (o numero di protocollo, o comunque un qualsiasi altro numero di riconoscimento) né viene inviata un'email di conferma. Un paio di settimane dopo, la LUMSA pubblica una graduatoria con i punteggi finali, ma fate di nuovo attenzione: non ne dà comunicazione, né pubblicamente sul sito web né tantomeno via email a chi aveva fatto domanda. O meglio, la graduatoria viene pubblicata, ma in una pagina semi-nascosta, priva di collegamenti provenienti dalle pagine principali del sito (avvisi, homepage ecc.). Una persona, quindi, dovrebbe avere la sfera di cristallo, per prevedere sia la data di pubblicazione della graduatoria, sia l'indirizzo della pagina web contenente il link al PDF. Si noti, inoltre, il silenzio tombale da parte dell'ennesimo inutile ufficio della LUMSA, ovvero quello per il Diritto allo studio. Trascorso un altro mese — arriviamo quindi ad agosto — iniziamo a domandarci che fine avessero fatto le borse di studio. Attraverso una tortuosa ricerca telematica all'interno del sito LUMSA, di sicuro non alla portata dell' "utente medio", viene rintracciato il PDF con la graduatoria. Sorpresa: il nome di chi scrive non appare da nessuna parte, né tra i vincitori o idonei, né tra gli esclusi. In pratica era stato ignorato completamente. E il motivo quale sarebbe? Nessuno lo sa, o per lo meno nessuno lo rende noto. Voi direte: "Avreste potuto mandargli una lettera per protestare". Magari! Purtroppo non si può fare, perché il bando aveva fissato un limite temporale di un mese per eventuali reclami o ricorsi, e il mese era già trascorso. Inoltre, anche ipotizzando di riuscire a rintracciare la graduatoria prima della scadenza dei termini per il reclamo stabiliti dalla LUMSA, sarebbe molto difficile dimostrare di avere consegnato correttamente la domanda con la documentazione, poiché, come abbiamo visto, il sistema non rilascia ricevute con data e ora di consegna. Ciò premesso, volete sapere quale sarebbe stata la posizione in graduatoria, se il nome non fosse stato misteriosamente eliminato?Prima assoluta, ed essendo fuori sede, avremmo anche avuto diritto alla borsa di studio di importo più alto. La LUMSA ha pensato bene di cancellare di nascosto proprio il nome di chi avrebbe ricevuto la borsa di studio più alta: una curiosa coincidenza. Ricapitolando:
la LUMSA sostiene di assegnare delle fantomatiche borse di studio destinate a chi rientra nelle posizioni utili di una graduatoria stilata secondo i criteri del bando;
dopo la consegna della domanda e della documentazione, non viene rilasciata ricevuta;
nessuno comunica la data di pubblicazione della graduatoria;
quando si riesce a scoprire dove sta la graduatoria, la propria domanda e il proprio nominativo sono già stati fatti sparire;
che peccato, non si può presentare reclamo perché nel frattempo sono scaduti i termini.
E questo sarebbe un bando serio per borse di studio? Giudicate voi.
Infine, c'è l'annosa questione delle borse del bando per il diritto allo studio di Lazio DiSCo ex Laziodisu, ovvero un carrozzone mangia-soldi della Regione Lazio che pare essere un malato cronico di menefreghismo, ottusità mentale, inefficienza, e perfino di burocrazia utilizzata come arma di ricatto nei confronti degli studenti meritevoli e/o bisognosi, ai limiti della concussione. Su questo punto non ci dilunghiamo, poiché Lazio DiSCo è gestito dalla Regione e non dalla LUMSA. Tuttavia, il summenzionato ufficio della LUMSA potrebbe anche fare qualcosa per aiutare gli studenti vincitori della borsa di studio regionale. Per esempio, chi scrive era nelle prime posizioni di una graduatoria composta da decine di migliaia di studenti. E invece no: inizialmente la LUMSA fa una gran pubblicità a questa borsa di studio, ma quando poi viene a sapere che sei il vincitore del bando pubblico, non solo ti abbandona, ma mette pure bastoni burocratici tra le ruote per ottenere il risultato di non farti pagare la borsa di studio dalla Regione. Per la cronaca, nel caso in questione stiamo parlando di quasi 6000€. E i soldi, interamente provenienti da fondi europei, chi li ha intascati? Qualche impiegato o dirigente di Lazio DiSCo? Speriamo non la LUMSA.
Ovviamente, il problema si pone nuovamente per le borse di studio dell'anno accademico 2023/2024, inclusa la trovata pubblicitaria dell'Unidata per il discusso corso di laurea non professionalizzante in tecniche informatiche per la gestione dei dati.
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