Setta e massoneria
Alcuni meccanismi interni alla LUMSA sono del tutto identici a quelli utilizzati in note organizzazioni religiose o pseudo-religiose talvolta descritte con il termine generico di sette, anche se ovviamente ognuna di queste organizzazioni nega di essere una setta. Per esempio, i "colloqui con il rettore" della LUMSA funzionano in maniera pressoché identica ai comitati degli anziani o comitati giudiziari dei Testimoni di Geova — è uguale perfino il numero di membri e il loro abbigliamento — il cui nome tecnico sarebbe Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, o ai consigli di disciplina dei Mormoni, il cui nome tecnico sarebbe Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Tutti dicono di essere "cristiani", di "adorare Gesù Cristo", di "celebrare la cena del Signore" ecc. ma in realtà sono trovate pubblicitarie finalizzate a mascherare organizzazioni settarie piuttosto articolate, tipicamente di stampo massonico sebbene non affiliate alla massoneria ufficiale, di cui utilizzano abusivamente rituali storici quali l'investitura massonica. Queste constatazioni sono state effettuate da chi, oltre a conoscere molto bene la LUMSA dall'interno — anche meglio di chi ci lavora — ha frequentato a lungo i Testimoni di Geova e/o i Mormoni in operazioni sotto copertura, specialmente fuori dall'Italia. Abbiamo anche un video registrato con una micro telecamera nascosta durante uno di questi "colloqui", in cui vieni rinchiuso senza essere accompagnato da testimoni. Tuttavia, l'abbiamo rimosso poiché la LUMSA la ritiene una violazione della privacy. In pratica, la LUMSA invoca la normativa sulla privacy (GDPR) per proteggere i propri rituali massonici. In realtà, sono loro a violare la privacy durante i comitati giudiziari o i consigli di disciplina abusivi. È difficile, però, farlo comprendere alla LUMSA, abituata a mettere in atto il tipico comportamento persecutorio di alcuni culti distruttivi internazionali e logge massoniche deviate.
Infatti, il vero problema di fondo di molte sette riguarda la tendenza a perseguitare chi riesce a non farsi plagiare la mente da loro. Il meccanismo è semplice: se rifiuti di subire il lavaggio del cervello, vieni perseguitato. Ovviamente, le persone più intelligenti sono più difficili da plagiare, anche se alcune possono comunque cadere nella trappola a causa delle proprie fragilità psicologiche. In linea di massima, le sette si accaniscono con ferocia soprattutto contro chi è ritenuto più ferrato intellettualmente e culturalmente rispetto ai loro adepti, perché il solo fatto di avere una mente efficiente e un elevato livello culturale rappresenta un ostacolo al loro progetto di egemonia. D'altro canto, chi è meno istruito e meno dotato intellettualmente non dispone degli strumenti necessari per difendersi, e quindi è più gradito. Se pensate di poter vivere una vita tranquilla facendovi i fatti vostri al riparo dalle sette, vi state sbagliando: quando la setta vi prende di mira, non c'è via d'uscita.
Molti appartenenti alla setta non sono neppure consapevoli di appartenere a una setta: la loro mente è stata plagiata, e quindi non possono rendersene conto.
Invece, una parte minoritaria di adepti non è plagiata, ma resta nella setta semplicemente perché guadagna molto denaro. Come fa a guadagnarlo? Semplice: plagiando la gente. Nel complesso, le sette sono assetate di denaro e gestiscono grossi giri di riciclaggio, tipicamente in investimenti immobiliari.
Abbiamo ora a disposizione anche alcune registrazioni dei rituali periodici di origine massonica — ma, ripetiamo, non identici a quelli attualmente praticati dalla massoneria ufficiale, trattandosi di una loggia deviata — che si tengono fuori dagli edifici della LUMSA. In realtà, dispongono di numerosi altri edifici che ufficialmente non risultano appartenere alla LUMSA, benché restino sempre a disposizione, specialmente per investimenti destinati al reciclaggio di denaro sporco occultato presso lo IOR. A questo proposito, ci siamo occupati dei rapporti con l'ex sanguinario boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis detto Renatino, il quale aveva depositato ingenti somme di denaro presso lo IOR proprio quando Giovanni Lajolo, attuale presidente e rappresentante legale della LUMSA, ricopriva incarichi apicali sia amministrativi sia finanziari, tanto da essere definito "il sindaco del Vaticano" o "il ministro delle finanze del Vaticano" dai principali quotidiani nazionali. Inoltre, secondo il giornalista Mino Pecorelli, assassinato con un colpo di pistola in bocca perché "parlava troppo", Giovanni Lajolo fu iniziato alla Massoneria il 27/7/1970 con numero di matricola 2/1397 (scarica l'articolo di Pecorelli): Lajolo compare negli elenchi degli appartenenti alla loggia massonica deviata, di cui si è occupato in tempi più recenti anche il giornalista Andrea Purgatori, caratterizzata dal ruolo di collegamento tra il Vaticano e la P2 del maestro venerabile Licio Gelli.
Sull'argomento massoneria, la LUMSA ha organizzato un solo convegno, privo di contraddittorio, presieduto dal rettore Francesco Bonini. Il titolo era "Massoneria e unità d'Italia: la libera muratoria e la costruzione della nazione", lasciando subito intendere come la posizione dell'università LUMSA e di Bonini valorizzasse gli ipotetici meriti della massoneria nell'unificazione dell'Italia (abbiamo conservato la locandina della LUMSA). In realtà, la fantasiosa teoria sostenuta da Bonini, secondo cui l'Italia sarebbe stata unificata dai massoni, è una barzelletta priva di qualsiasi prova storica. Il fatto che Garibaldi fosse massone non vuol dire nulla: è come dire che tutti gli italiani si vestono con una tunica rossa (quella di Garibaldi) oppure che tutti gli italiani sono tifosi del Nizza (probabile squadra di calcio di Garibaldi). Inoltre, poiché Bonini confonde in maniera grossolana la massoneria con la carboneria, gli consigliamo di ricominciare a studiare la storia d'Italia su qualche libro di scuola media.
In sostanza, la LUMSA usa l'appartenenza di una figura storica (o al massimo due) alla massoneria come pretesto per pubblicizzare tutta la massoneria. Leggete, testualmente, quale messaggio pubblicitario è stato fatto passare durante il convegno: "Fin dalla sua rinascita nel 1859, il Grande Oriente d'Italia ha legato la sua storia a quella del Paese. Pur nella affermazione dei principi della fratellanza universale e del solidarismo umanitario, si è infatti caratterizzato per uno spiccato sentimento patriottico e per la totale identificazione con il nuovo Stato unitario. Non meraviglia che le prime logge del risorto Grande Oriente pensassero di offrire la carica di gran maestro a Cavour, e che dopo la sua morte, nel giugno del 1861, larga parte di quella generazione di patrioti che aveva partecipato alle battaglie risorgimentali decidesse di aderire alla Massoneria. Il volume ricostruisce il ruolo svolto dalla Libera Muratoria durante il Risorgimento e nelle fasi decisive della lotta per l'unità e l'indipendenza. Nello scenario di una Torino che stava per diventare capitale del Regno d'Italia, e in cui era presente una vivace emigrazione politica e intellettuale, il libro delinea il profilo di alcuni protagonisti di quelle vicende che furono ad un tempo patrioti e massoni. E grazie al contributo di studiosi italiani e stranieri getta nuova luce, nell'anno in cui ricorre il 150° dell'Unità, su una pagina decisiva della storia d'Italia."
D'altro canto, nessun convegno è stato mai organizzato dalla LUMSA per illustrare le pagine nere della storia dell'Italia repubblicana — omicidi, stragi, riciclaggio internazionale ecc. — in cui logge massoniche di vario genere (sia ufficiali sia deviate) risultano coinvolte. Pertanto, in risposta al libro filo-massonico presentato dalla LUMSA senza contraddittorio, suggeriamo la lettura di un altro libro (in due volumi) dal titolo "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia", ordinabile online anche su Amazon.
A chi ci ha chiesto del possibile coinvolgimento dell'Opus Dei, rispondiamo che non ci risultano collegamenti diretti con tale organizzazione. Tuttavia, nulla esclude la presenza di membri dell'Opus Dei tra dirigenti, dipendenti o frequentatori della LUMSA, ma si tratterebbe di un discorso diverso, riferito a collegamenti indiretti. Un esempio è l'ex rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, molto impegnato — principalmente per ragioni economiche — nel riconoscimento civile della prelatura dell'Opus Dei. Abbiamo anche ricevuto segnalazioni sull'accesso della LUMSA a fondi pubblici, come quelli degli inutili master INPS o del 5 per mille, seguendo il modello del Campus Bio-medico di Roma legato all'Opus Dei. Questi sono metodi molto efficaci per campare nel lusso a spese degli ignari contribuenti dello Stato italiano.
È curioso notare come la LUMSA inviti Matteo Salvini a spiegare le "trappole delle sette", riferendosi a tutte le altre organizzazioni tranne quella che gestisce la stessa LUMSA. È un classico esempio di "bue che dice cornuto all'asino", poiché uno dei comportamenti tipici delle sette è proprio accusare i gruppi concorrenti di essere tali. Ma, soprattutto, cosa può realmente capire Salvini di sette? È evidente la disperata necessità della LUMSA di invitare chiunque capiti pur di sostenere di essere frequentata da VIP, ma è un po' come invitare Francesco Totti, Ilary Blasi e Noemi Bocchi (vecchia conoscenza della LUMSA) a tenere una lectio magistralis sui microprocessori dei computer quantistici.
Ciò premesso, la domanda che molti si pongono è: la LUMSA viene gestita direttamente dalla stessa setta massonica a cui appartiene il suo presidente? Purtroppo, è difficile dare una risposta certa. Anche supponendo una risposta affermativa basata sugli elementi raccolti da chi l'ha frequentata, il nome della setta non è mai stato reso noto pubblicamente e, con molta probabilità, non lo sarà mai, essendo un'organizzazione nascosta ed estremamente chiusa. A questo proposito, riteniamo inutile l'obbligo legale di depositare in Prefettura gli elenchi della massoneria, poiché, prevedibilmente, le logge non ufficiali (o deviate) non lo rispettano, risultando di fatto le più pericolose.
In realtà, non ci interessa affatto dare un nome alla setta. Il vero aspetto preoccupante riguarda i metodi settari della LUMSA, presenti nelle principali classificazioni fornite in sociologia delle religioni dalla comunità scientifica internazionale. Nutriamo forti dubbi sulla competenza di Salvini, invitato dalla LUMSA a parlare di sette: in effetti, più ne parla e più dimostra di non saperne nulla. Eppure, alla LUMSA applaudono, sperando di ottenere la consueta "spintarella" in ambienti ministeriali per far approvare una delle solite lauree farlocche a cui ci hanno abituati. È una tattica utilizzata anche con altri ministri, a seconda delle esigenze, come nel caso di Gennaro Sangiuliano e Anna Maria Bernini. Per la verità, la pagliacciata all'inaugurazione dell'anno accademico della LUMSA non ha portato molta fortuna a Sangiuliano: un anno dopo, si è clamorosamente dimesso a causa di una discussa relazione extraconiugale. La LUMSA, però, oltre a lisciarselo in tutti i modi possibili, ce lo presentava come "un esempio da seguire".
In linea di massima, vi consigliamo di tenervi sempre alla larga dalle sette. Se volete comprendere meglio il motivo, basta pensare all'esorcismo effettuato vicino a Palermo, conclusosi con la morte di due persone per mano di membri della stessa famiglia. Le sette, in particolare quelle distruttive, sono organizzazioni molto pericolose che non guardano in faccia a nessuno, neppure a fratelli, genitori, figli o coniugi.
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Luigia Tincani
Come avviene in tutte le sette, la LUMSA usa una narrazione di facciata per nascondere la realtà: si prenda, per esempio, la dottrina dei Mormoni, basata sullo stesso meccanismo. Nel caso della LUMSA, viene tirata in ballo a sproposito suor Luigia Tincani, fondatrice nel 1939 del Magistero Maria SS. Assunta, un istituto per sole donne, ma diverso dalla LUMSA: infatti, oltre al nome, erano completamente diverse sia le modalità di gestione dell'istituto, sia l'unica facoltà, chiamata Magistero. Secondo la LUMSA, l'attuale istituzione sarebbe retta dalle suore terziarie domenicane di Luigia Tincani. Falso! Questa storiella è stata ripetutamente propagandata anche durante l'evento spacciato per "80° anniversario" della presunta "fondazione" della LUMSA.
In realtà, la data di fondazione non c'entra niente con la LUMSA attuale, perché da decenni l'istituto non ha più nulla in comune con le suore di Luigia Tincani: hanno tutte abbandonato la LUMSA molto tempo fa e, soprattutto, non appartenevano alla massoneria. La LUMSA è stata creata qualche decennio dopo, sfruttando l'autorizzazione ministeriale concessa negli anni '30 a Luigia Tincani da Benito Mussolini tramite Regio decreto.
In conclusione, la questione è chiara: il Magistero di Luigia Tincani non è la LUMSA, e Luigia Tincani non ha fondato la LUMSA. Luigia Tincani era, innanzitutto, una persona onesta, mossa dal profondo desiderio di aiutare le giovani donne; se oggi sapesse che, per motivi pubblicitari, il suo nome viene impropriamente accostato all'attuale LUMSA e alle schifezze interne, si rivolterebbe nella tomba.
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